Halloween, proviamo a pensarci su?

La festa di Halloween è entrata nelle nostre abitudini e senza neppure pensarci un attimo la celebriamo con i nostri bambini. Ma è una festa o una moda? E non è forse il caso di riflettere un po’ su questo fenomeno solo apparentemente superficiale? Il Gris Diocesano di Rimini prova ad aprire una discussione.

“Quando certe mode non soddisfano veramente il nostro cuore” è il titolo di un documento del Gris – Gruppo di Ricerca ed Informazione Socio-Religiosa della Diocesi di Rimini – che interviene sul senso di feste come Halloween. Celebrazioni che si sono imposte sull’onda di mode americane attraverso i mass media, che vanno a sovrapporsi – paradossalmente – sia a manifestazioni analoghe dell’antico folklore locale (i Pasqualotti dell’Epifania, le Fave di Morti, solo per limitarsi alla Romagna) sia, soprattutto, alle espressioni della fede cristiana che in questi giorni celebra Ognissanti e commemora i defunti.

Questo è il documento del Gris:
Ogni genitore si è sentito chiedere dal proprio figlio perché si muore, dove va chi muore e cosa gli accade.
E’ una domanda che nasce spontaneamente in ogni bambino quando per la prima volta fa esperienza della perdita di una persona cara o anche della morte del proprio amato cagnolino. Da quel momento l’interrogativo sulla morte rimarrà presente in lui e avrà bisogno di risposte adatte alla sua capacità di comprensione ma comunque vere. E’ una riflessione che ci accompagna durante tutta la nostra vita perché riguarda tutti noi ed è in fondo una domanda sulla vita: sul senso della vita e piena di desiderio di vita.
Questi sono i giorni in cui le nostre radici culturali e religiose ci invitano a festeggiare tutti i santi e a ricordare con affetto e speranza i nostri cari defunti, ma guardandoci attorno ci troviamo sempre più inondati da proposte a guardare alla morte con orrore e disperazione.
Mentre le nostre radici ci invitano a guardare con gioia la vita presente e quella eterna, Halloween porta invece con sé solo cortei di zombi, fantasmi, diavoli e streghe in una profanazione del bello, della vita e della speranza.
Eppure sembra diventato ormai un fenomeno di gran moda su cui non ci si interroga più.
Noi desideriamo continuare a farlo per capire che tipo di proposta porti con sé e per scegliere se aderirvi o meno.
Non possiamo infatti non chiederci cosa ci sia di bello e divertente nel travestire i propri figli da morti ricoperti di piaghe e sangue. Ci chiediamo perché non facciamo più vedere i nonni morti ai nostri figli o non li portiamo più ai loro funerali per il timore che si spaventino ed invece li esponiamo a rappresentazioni della morte volutamente paurose e disgustose.
Ci domandiamo come mai spesso fuggiamo impauriti di fronte alla sofferenza e all’agonia dei nostri cari mentre troviamo attraente assistere alle immagini di morte e di sangue tipiche di Halloween.
Forse cerchiamo di esorcizzare la paura della sofferenza e della morte giocando con queste loro rappresentazioni? Ci sembra che questo funzioni realmente? Davvero in questo modo siamo più capaci di accettare queste realtà nella nostra vita o davvero vediamo che in questo modo i nostri figli sono più sereni di fronte ad esse? Forse questo giocare con la morte ci dà quelle risposte di cui abbiamo bisogno ogni giorno per vivere bene e per prepararci al momento in cui essa busserà anche alla nostra porta?
I dubbi sul valore educativo di queste macabre rappresentazioni della morte e di ciò che viene dopo essa sono tanti, senza parlare poi della preoccupazione che nasce dalla forte e incontestabile contaminazione di Halloween con l’occultismo e il satanismo.
Potrebbe essere che non ne abbiamo mai sentito parlare o che non la consideriamo rilevante? Davvero è questa la strada che vogliamo scegliere per noi e a cui vogliamo educare i nostri figli?
Non crediamo che queste proposte possano soddisfare veramente il nostro cuore che è fatto per la felicità e che la cerca senza sosta.
Crediamo che Halloween non possa rispondere alle esigenze di pienezza di senso e di felicità dei nostri cuori, che non ci possa aprire orizzonti di speranza che ci aiutino a prendere sul serio e a trovare risposte adeguate alle domande sul senso del vivere e del morire che emergono anche dai bambini.
Crediamo che siamo fatti per avere molto più di questo.

Info: Gris Rimini

Via IV Novembre 35, Rimini

Tel. 3314752968 – 3664765258

http://www.grisrimini.org/

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo e-mail non sarà pubblicato.