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  • ECOMONDO, a Rimini il futuro verde del mondo

ECOMONDO, a Rimini il futuro verde del mondo

DA : 03/11/2015 , Ore: 9:00

A : 06/11/2015

Fiere

Address: via Emilia, 155 , Rimini,Italia
Descrizione breve

La green economy ha il suo domicilio a ECOMONDO, dove da martedì 3 a venerdì 6 novembre Rimini Fiera organizza il più importante polo espositivo del sud Europa dedicato alla sostenibilità ambientale e, in particolare, alle tecnologie che favoriscono lo sviluppo sostenibile.


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La green economy ha il suo domicilio a ECOMONDO, dove da martedì 3 a venerdì 6 novembre Rimini Fiera organizza il più importante polo espositivo del sud Europa dedicato alla sostenibilità ambientale e, in particolare, alle tecnologie che favoriscono lo sviluppo sostenibile.

 

All´area espositiva che occupa l´intero quartiere, si affianca un calendario di incontri sui temi di più stretta attualità per le imprese, curato dal board scientifico a sua volta coordinato dal Prof. Fabio Fava. Ecco una scheda che riepiloga gli appuntamenti fondamentali del programma.

‘BIOGAS, BIOMETANO E COMPOST VERSO LA CONFERENZA DI PARIGI 2015: L´IMPORTANZA DI UNA GESTIONE ECOLOGICA DELLE RISORSE ORGANICHE´
La bioeconomia italiana vale attualmente oltre 240 miliardi di euro annui e 2 milioni di posti di lavoro. Giovedì 5 novembre è in programma un evento sul biogas da biomasse agricole residuali e rifiuti organici. Saranno presentate le principali tecnologie e produzioni italiane di biogas da biomasse residuali e da rifiuti organici sotto la coordinazione del Consorzio Nazionale Biogas e il Consorzio Italiano Compostatori.
L´Italia è il terzo produttore al mondo di biogas dopo Germania e Cina. I recenti sviluppi nella normativa di supporto allo sviluppo della digestione anaerobica valorizzano la flessibilità di un´infrastruttura in grado di produrre da diverse matrici organiche, quali effluenti zootecnici, sottoprodotti agroindustriali, colture di integrazione e FORSU, prodotti per diversi mercati: energia elettrica, termica, biocarburanti e biomateriali. La giornata si pone l´obiettivo di approfondire, all´interno dell´attuale quadro normativo, le caratteristiche uniche del modello italiano della digestione anaerobica, evidenziandone potenzialità, criticità da colmare e ricerche da implementare.
Numerose le personalità istituzionali presenti, oltre a Giulio Volpi, Unit of the Directorate General for Energy of the European Commission, saranno presenti i rappresentanti della Commissione Europea e dei ministeri dell´Ambiente, dell´Agricoltura e dello Sviluppo Economico.

Si aggiungeranno conferenze sulle bioraffinerie nazionali e la chimica verde nel paese, le cosiddette bioraffinerie multi prodotto integrate nel territorio per la generazione di composti chimici e materiali biobased e biocombustibili da biomasse vegetali, prevalentemente lignocellulosiche, ma anche sottoprodotti e scarti dell´agro-alimentari e di altro tipo.

Di primissimo rilievo in questo frame, un evento organizzato dal Cluster tecnologico nazionale Chimica Verde e l´OCSE, mercoledì 4 novembre, avrà come titolo ‘La valorizzazione dei rifiuti organici nelle bioraffinerie multi-purpouse´. Interverranno insieme a Catia Bastioli, presidente dell´Italian Cluster on Green Chemistry, Peter Schintlmeister, del Federal Ministry o Science, Research and Economy, Austria, Chair de comitato biotecnologie, nanotecnologie e tecnologie convergenti dell´OCSE e Jim Philp segretario generale dello stesso comitato OCSE.

Un altro evento, giovedì 5 novembre sarà sul tema: ‘La Public Private Partnership Europea su BioBased Industry: opportunità per la bioeconomia regionale e nazionale´, a cui sono state invitate personalità dei principali Minister competenti come: Mario Calderini del MIUR, Stefano Firpo del MISE e Andrea Bianchi di Confindustria, nonché i primi referenti delle regioni italiane che hanno identificato la biobased industry fra le loro prime priorità nell´ambito della Smart Specialization Strategy.

Altro tema di interesse, l´industria alimentare sostenibile. Mercoledì 5 novembre è in programma il convegno ´Verso una catena alimentare a zero rifiuti´. Le tecnologie per la raccolta e la stabilizzazione della materia prima come quelle per la trasformazione della stessa e di eventuali residui alimentari e sottoprodotti, incrociano scienza e la tecnologia per rafforzare la competitività europea e la leadership nella sostenibilità alimentare.Questo con i primi attori dell´intera filiera, da Confagricoltura relativamente alla produzione primaria, e ISWA, interessata alla valorizzazione dei sottoprodotti e rifiuti della filiera.

WASTE QUALE RISORSA DA VALORIZZARE ED ECONOMIA CIRCOLARE
Il tema WASTE, oltre ad essere in parte sviluppato nell´evento sul biogas, sarà affrontato da diverse prospettive, che spaziano dalle nuove strategie e normative europee, agli aspetti più tecnici, alle migliori prassi gestionali. 

Tra gli altri, si distingue il seminario di venerdì 6 novembre sulla classificazione dei rifiuti alla luce delle recenti disposizioni europee (riguardanti la classificazione dei rifiuti e le caratteristiche di pericolo).

Sempre sul versante della regolamentazione, il seminario di giovedì 5 novembre approfondirà il tema della cessazione di qualifica di rifiuto, che necessita di un confronto interdisciplinare, al fine di risolvere alcune difficoltà interpretative ed applicative.

Verranno inoltre illustrate le strategie ministeriali sulla prevenzione dei rifiuti, che rappresenta l´azione prioritaria ai sensi della Direttiva europea sui rifiuti, in un evento che si terrà mercoledì 4 novembre, a cui presenzieranno alcuni rappresentanti del Comitato Scientifico recentemente costituito allo scopo di implementare il Programma nazionale. 

Infine, il seminario sulla ricerca nel campo della valorizzazione dei rifiuti, di giovedì 5 novembre, presenterà i risultati di molti studi applicati a diverse categorie di rifiuti, tra cui si segnalano quelli relativi al recupero di metalli presenti nei prodotti hi-tech a fine vita e nei RAEE.

Due sessioni etichettate sotto AIR (mercoledì 4 novembre) saranno dedicate alla gestione ed abbattimento delle emissioni odorigene legate agli impianti di trattamento rifiuti e a quelle di trattamenti dei reflui, recentemente oggetto di novità normative specifiche in termini di emissioni in atmosfera.

RIQUALIFICAZIONE DEI SITI CONTAMINATI E GESTIONE DELLE AREE PORTUALI E DEGLI INQUINAMENTI A MARE. 
Alle aree industriali contaminate o dismesse è dedicato l´appuntamento di giovedì 5 novembre - Reclaim Expo 2015 . che aggiornerà lo stato delle aree inquinate e da bonificare nel Paese e in Europea. Il quadro generale di riferimento sarà ancora una volta una gestione sostenibile delle ‘bonifiche´, dove siano coniugate le esigenze di risanamento ambientale e di sicurezza igienico-sanitaria con costi accettabili della bonifica e con il recupero economico delle aree bonificate.

La prima giornata di Reclaim Expo 2015 sarà caratterizzata da una serie di presentazioni da parte di operatori del settore, con casi di studio, con aspetti normativi, procedurali tecnologici e economici, in particolare da parte di Imprese e loro Associazioni. Saranno previste anche alcune relazioni introduttive sulle principali novità e scadenze dell´anno in corso da parte dell´Amministrazione ed Istituzioni Pubbliche.

Nella seconda giornata, Reclaim Expo sarà più specificamente dedicata alla gestione sostenibile dei sedimenti portuali, che rappresenta una problematica europea, con connotazioni specifiche nella regione mediterranea e che influenza il funzionamento e lo sviluppo delle strutture portuali. L´inquadramento europeo della problematica sarà ulteriormente valorizzato da una sessione speciale, stakeholder event, del progetto di ricerca europeo kill spill, dedicato alla prevenzione e al risanamento dei rilasci di petrolio in mare e dell´evento dedicato al marine litter, pianificato per il 5 novembre mattina, che vedrà i primi referenti de Legambiente, ARPA ed istituzioni nazionali quali la Commissione Rd e riciclo dell´Area Ambiente di Utilitalia, l´Osservatorio Rifiuti Regione Veneto e ISWA-IT, nonché la PlasticEurope, la Federazione Europea di Biotecnologia, i coordinatori di progetti Europei nel settore (Bioclean e JPI Oceans).

INVESTIMENTI, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA´ TECNICA, ECONOMICA ED AMBIENTALE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
In Italia 3 italiani su 10 non sono ancora allacciati a fognature o a depuratori. Questi gap infrastrutturali ci condannano a sanzioni UE di circa 480 milioni di euro dall´anno dal 2016 e fino al completamento delle opere necessarie all´adeguamento agli obiettivi comunitari.
Dobbiamo accelerare gli investimenti, passando dai circa 30 ai 50 euro per abitante/anno, e così avremo anche un volano per lo sviluppo della green economy.
Come regolare questo volano sarà argomento del workshop di mercoledì 4 novembre, coordinato da Federutility/Utilitalia. L´infrazione può però tramutarsi in opportunità per indirizzare gli investimenti verso innovazione e sostenibilità tecnica, economica ed ambientale. D'altra parte, il mercato globale dei servizi idrici è in forte crescita e l´internazionalizzazione è diventata un must per le aziende del settore.

Tutto questo sarà tema di Global Water Expo, nuova sezione di ECOMONDO 2015, che il 5 novembre porterà a Rimini i principali attori di network internazionali, come il Water 2020, che dimostreranno come l´innovazione ´ready-to-market´ è dimostrata in impianti reali europei, che hanno raggiunto ottimi livelli di efficienza energetica, economica ed ambientale. Gli innovatori incontreranno ed interagiranno con le aziende, che in Italia e all´estero stanno colmando i gap infrastrutturali con interventi da centinaia di milioni di euro. Il 6 novembre l´efficienza energetica sarà pilastro dell´intera giornata, sviluppato con riferimento al ´water-energy-carbon nexus´ e all'applicazione delle recenti direttive europee. Saranno presentate esperienze nazionali ed internazionali, anche nell´ambito di progetti internazionali Horizon2020 che standardizzano metodi e strumenti di certificazione energetica dei depuratori. Il 3 novembre il nesso tra acqua, (eco)tossicità e salute sarà quindi affrontato con riferimento alla presenza e destino delle sostanze pericolose. Sempre il 3 novembre saranno presentati casi di studio di aziende italiane che recuperano risorse dalle acque reflue, in un´ottica di nuova e fattibile visione degli impianti di depurazione.

FINANZIAMENTI COMUNITARI E NAZIONALI A SOSTEGNO DELLA RICERCA ED INNOVAZIONE NELLA GREEN ECONOMY.
Ad Ecomondo saranno presentati i finanziamenti messi a disposizione da Horizon 2020 e la Public Private Partnership (PPP) ´Biobased Industry´´ a sostegno dell´ innovazione e del rinascimento industriale nell´ambito della green economy. Questo sarà fatto nell'´ambito delle singole conferenze ma anche attraverso eventi dedicati.
Come è noto, Horizon 2020 finanzia la ricerca e l´innovazione con un bilancio complessivo previsto di circa 80 miliardi di euro; fornirà i mezzi necessari per realizzare progetti di ricerca ed innovazione per incoraggiare la cooperazione internazionale e l´eccellenza, con l'obiettivo di favorire una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in Europa. 
Oltre il 50% degli 80 miliardi di euro previsti da Horizon2020 per il periodo 2014-2020 saranno destinati a sostenete le priorità di ricerca ed innovazione riconducibili alla green economy mentre la PPP sosterrà in maniera specifica rispettivamente le bioraffinerie europee con altri 3.7 miliardi di finanziamenti pubblici e privati. 
Si parlerà anche della Join Programming initiatives (JPIs) e di Smart Specialisation Strategies regionali e di come favorire la partecipazione delle PMI alle opportunità di cofinanziamento EU.

Venerdì 6 novembre saranno anche presentate le priorità industriali che saranno implementate nell´ambito della nuova Key Innovation Community sui Raw Materials, ossia sull´approvvigionamento di materie prime. L´Italia, povera di giacimenti minerari, è completamente dipendente da Paesi esteri per la fornitura delle materie prime e le imprese italiane sono soggette a forti oscillazioni nel costo e nelle disponibilità dei raw materials. Per contro, l´Italia produce ogni anno diverse centinaia di migliaia di tonnellate di prodotti complessi a fine vita (RAEE, batterie, apparecchi elettronici professionali, automotive, imbarcazioni a fine vita, etc.) che costituiscono una vera e propria miniera a cielo aperto di metalli e di materiali in generale, le cui potenzialità non sono adeguatamente sfruttate. La sostenibilità economica ed ambientale delle tecnologie di recupero deve essere basata sull´utilizzo di approcci integrati e tecnologie a basso impatto ambientale che consentano il recupero di diversi materiali da uno stesso prodotto. La conferenza sarà l´occasione per fare il punto della situazione in Italia, individuando alcuni casi di best practice e le eventuali lacune che occorre colmare.

 

Tutte le info su: www.ecomondo.com

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